Continuano le critiche e le prese di posizione contro le dichiarazioni di Vittorio Feltri nei confronti dei meridionali, nonostante abbia recentemente precisato che si riferiva all’innegabile divario economico tra sud e nord e che le sue parole sarebbero state strumentalizzate. Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta dell’avv. Antonio Nania, vice presidente nazionale della Consolidal, Associazione di promozione sociale.

LETTERA APERTA A VITTORIO FELTRI
Egregio Vittorio, non mi associo a quelli che hanno lanciato improperi e mi scuso se non la chiamo con il suo cognome, ma qui in Calabria i docenti usavano, ed ancora oggi in parte usano, chiamare gli allievi per nome non solo per accorciare le distanze, facilitando così un migliore apprendimento, ma anche per far accettare affabilmente un benevole rimprovero.
Mi riesce difficile pensare che un giornalista ignori che qui non c’è gente inferiore e che molti grandi ed illustri personaggi – solo per limitarmi ad alcuni grandi esempi- provengono dal Sud.
Mi limito a citare solo quelli calabresi poiché tutte le regioni del Sud possono a loro volta vantare i natali di grandi personaggi in tutti i campi.
Probabilmente oggi non avremmo tutta la tecnologia moderna, nel bene e nel male , compresa quella che consente di stampare a basso costo e tempi rapidi il Suo giornale, se non ci fosse stato un uomo come Pitagora vissuto e morto a Crotone, sebbene nato nell’isola di Samo (sempre Sud), ove sviluppò il suo pensiero.Con la matematica aprì la strada alle grandi invenzioni e con la matematica si allenano i nostri ragazzi in modo eccellente alla deduzione logica. Con l’aritmetica arrivò allo studio delle proporzioni e poté dire che anche il silenzio, che lei avrebbe dovuto tenere, è musica e suono di proporzioni.
Pitagora è sempre quello che duemila anni prima di Galileo capì che la terra è una sfera e gira su se stessa.
Così come non può non sapere del grande Cassiodoro di Squillace che ricoprì gli uffici più importanti alla Corte dei re Goti e che fu il più colto e il più autorevole rappresentante della fase di trapasso tra classicità e Medioevo barbarico o dei tanti scrittori fra cui Corrado Alvaro .
Così come non può sapere degli innumerevoli uomini di Chiesa (S.Tommaso,San Bruno, San Gioacchino da Fiore , ecc.), che all’epoca erano quelli che impartivano l’istruzione e che divennero Santi, Beati e Servi di Dio.
Mi creda, venga in Calabria e non solo per ammirare le lucciole di fanciullezza memoria, ma per rendersi conto di persona dell’intelligenza calabrese. L’ intelligenza che la prof.ssa Serena Veggetti, ordinaria della cattedra di Pedagogia alla Sapienza di Roma, ha magnificato nel recensire un manuale sul pericolo in casa dei bambini pubblicato dall’Associazione di Promozione Sociale Consolidal di Catanzaro senza attingere a fondi dello Stato o degli Enti pubblici, come si usa in altre regioni .
Venga in Calabria a ubriacarsi col vino che conobbero gli antichi coribanti, con danza e canto, e venga anche se qualcuno inizialmente dovesse guardarla di storto . Sappia, però, che qui l’ospite è sempre gradito e sacro, e nessuno le torcera’ un capello, così come con sacralità sono stati trattati i tre lombardi mandati a Catanzaro e tornati a casa guariti dal Coronavirus.
Venga a sedersi, magari di sera avvolti nei vancali o sciarpe di seta che qui continuano a fare con maestria, a Scilla o Chianalea per gustare l’emozione che provarono artisti come Guttuso, Omiccioli, Mirabella, Treccani, Migneco nel dipingere vecchi e giovani pescatori, lampare, pesci, reti…
Mi creda …senza rancore…

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