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Spoil system in Calabria, la Giunta regionale ha preso uno scivolone? Possibile nullità di atti?
La Giunta regionale della Calabria con un espediente mantiene in carica i dirigenti generali decaduti per effetto della legge sullo spoil system, ma l’atto adottato potrebbe essere illegittimo con il rischio di rendere nulli i provvedimenti che da ora in poi adotteranno i dirigenti decaduti.
Ma per cercare di capire l’inghippo andiamo per gradi. La vicenda trae origine dalla legge regionale n. 12 del 2015, approvata nella legislatura che ha visto come presidente Agazio Loiero. Nota come legge sullo spoil system perché prevedeva, all’art. 1, comma 6, che tutti gli incarichi dirigenziali delle strutture amministrative della Regione decadono di diritto alla data di proclamazione del Presidente della Giunta regionale.
L’impianto della legge è stato più volte contestato dai dirigenti ai quali nel tempo è stata applicata ed è arrivata anche all’esame della Corte costituzionale che, con una sentenza del 2006 ha stabilito che la norma va interpretata nel senso che si applica ai dirigenti di livello generale (apicali) e non a quelli intermedi (dirigenti di settore). La stessa legge, al successivo comma 7, stabiliva poi, che i nuovi incarichi sono formalmente conferiti nei sessanta giorni dalla data di scadenza dei precedenti e nelle more i dirigenti decaduti rimangono in carica in regime di prorogatio fino a sessanta giorni.
Questo il quadro normativo. Ora vediamo la situazione concreta. La nuova presidente della Regione, l’On.le Iole Santelli, è stata proclamata dalla Corte di Appello di Catanzaro in data 15 febbraio. Da tale data, per effetto della citata norma, tutti i dirigenti apicali sono decaduti di diritto e sono rimasti in carica in regime di prorogatio per sessanta giorni che dovrebbero essere scaduti ieri.
Orbene, secondo quanto prevede il citato comma 7, nei sessanta giorni decorrenti dal 15 febbraio, la Regione avrebbe dovuto provvedere a conferire i nuovi incarichi. A tal fine avrebbe dovuto provvedere ad avviare i previsti procedimenti, pubblicando degli avvisi pubblici per consentire agli interessati di fare domanda. Ma fino ad ora, niente di tutto questo; probabilmente l’emergenza coronavirus ha fatto sfuggire a chi di dovere questo importante adempimento.
Della problematica qualcuno se ne è ricordato ma solo qualche giorno prima della scadenza, quando ormai non c’erano i tempi necessari per pubblicare gli avvisi ed effettuare i successivi adempimenti. La soluzione più corretta sarebbe stata quella di conferire incarichi di reggenza. Questo avrebbe risolto il problema solo per i dirigenti interni di ruolo, ma non per gli esterni per i quali, essendo venuto meno per decadenza di diritto il contratto, avrebbero dovuto lasciare la Regione e tornare agli enti di rispettiva competenza. Gli esterni erano solo due, il segretario generale il il dirigente del dipartimento Tutela della salute, in questo periodo nel vortice dell’emergenza coronavirus. Per assicurare la continuità dei servizi, avrebbero potuto comunque conferire incarico di reggente ad altri dirigenti interni.
Ma così non è stato; ieri la Giunta, con tutti gli assessori al completo, senza il Segretario generale, adotta la delibera, contraddistinta con il numero 45, avente ad oggetto “prorogatio di cui all’art. 1, comma 7, L.R. n. 12/2005 – sospensione dei termini di cui all’art. 103 del d.l. 18/2020”. Con questa delibera la Giunta, in sostanza, da atto che il termine di sessanta giorni previsto dalla legge regionale n. 12/2005, stabilito ai fini del conferimento degli incarichi ai dirigenti apicali, sarebbe sospeso per effetto del combinato disposto dell’art. 103, comma 1, del d.l. n. 18/2020 e dell’art. 37 del d.l. 23/2020 ( il cosiddetto decreto Cura Italia) e contestualmente da pure atto che, nelle more del conferimento dei nuovi incarichi, opera la prorogatio degli attuali organi sino al 15 maggio 2020. Tutto ciò in attesa di varare la riorganizzazione delle strutture amministrative per la quale è stato dato mandato al dirigente generale del dipartimento Organizzazione e Risorse umane di proporre una o più ipotesi di organizzazione sulla base degli indirizzi impartiti dalla Giunta.
Fin qui sembrerebbe tutto normale, ma per alcuni non lo è, e sulla vicenda si è aperto un dibattito tra giuristi ed esperti, lasciando alquanto perplessa l’opinione pubblica.
La grossa perplessità nasce dalla formulazione dell’articolo 103 utilizzato dalla Giunta per risolvere il problema. Da un esame letterale del testo si evince chiaramente che la sospensione dei termini è riferita “allo svolgimento di procedimenti amministrativi su istanza di parte o di ufficio, pendenti alla data del 23 febbraio 2020 o iniziati successivamente a tale data”.
Orbene, si chiedono gli esperti, quali sarebbero in questo caso i procedimenti in corso ai quali si applica la sospensione? La decadenza dei dirigenti si è determinata per legge sin dal 15 febbraio, senza necessità di alcun procedimento e, tra l’altro, prima del 23 febbraio, ammesso che si possa fare riferimento a questa norma.
Anche il regime di proroga è disciplinato per legge e, quindi non c’è alcun procedimento e, allora, a cosa applicare la sospensione?
Il problema è molto serio in quanto, come ha sostenuto l’avv. Alfredo Gualtieri, noto e qualificato amministrativista catanzarese, in una intervista rilasciata a La Cnews24, non essendo legittima la delibera adottata, dal momento che applica una norma non pertinente, tutti gli atti che da ora in poi adotteranno i dirigenti generali saranno nulli di diritto e per le attività prestate non possono essere corrisposti indennità, compensi e rimborsi spese di qualsiasi natura.
Questo per effetto dell’art. 6, comma 2, della legge regionale n. 39/1995 relativa alla disciplina della prorogatio applicabile agli incarichi dei dirigenti perché espressamente richiamata dalla legge sullo spoil system.
Tra l’altro, in questo periodo di prorogatio, sempre in base alla legge regionale n. 39/1995, i dirigenti avrebbero potuto adottare esclusivamente atti di ordinaria amministrazione, nonchè gli atti urgenti ed indifferibili con indicazione specifica dei motivi di urgenza e indifferibilità. Ma hanno rispettato questa regola? Hanno motivato l’urgenza? Guardando il Bollettino Ufficiale ci si potrà rendere conto di ciò!!! E se così non è stato, anche gli atti adottati potrebbero essere nulli?
Un bel guaio insomma e una brutta patata bollente da spellare per la governatrice e per tutta la Giunta che ha approvato la delibera, perché se quanto sostenuto risponde al vero, non solo sarebbero nulli tutti gli atti adottati, quanto insorgerebbero grosse responsabilità di varia natura. Peraltro, la delibera sarebbe stata firmata solo dal dirigente generale del dipartimento Organizzazione e Risorse umane, senza la firma del dirigente del settore, come normalmente avviene e, per giunta, qualcuno afferma che non avrebbe potuto neppure firmarla in quanto interessato all’atto, dal momento che viene prorogato anche il suo incarico, eludendo l’obbligo di astensione previsto, in questi casi, dalle norme vigenti. Un altro problema?
Cosa farà ora la Giunta? Insisterà sulla posizione assunta o rivedrà gli atti? Certo ogni decisione potrebbe avere dei risvolti. In ogni caso per la Giunta sarebbe quanto mai opportuno avviare senza indugio le procedure per conferire gli incarichi dirigenziali per evitare ulteriori ritardi e cercare di uscire fuori da questa situazione certamente imbarazzante.
Tra l’altro l’art. 87, comma 5, del decreto Cura Italia, consente le procedure di selezione dei dirigenti che è possibile svolgere in via telematica o con smart working, come questa per i dirigenti regionali.
Ma i tempi potrebbero non essere brevi avendo deciso di fare la riorganizzazione delle strutture. Infatti, per pubblicare gli avvisi dovranno prima approvare la riorganizzazione, far seguito ai conseguenti adempimenti di legge (pesatura, fasce di rischio, ecc.) e poi pubblicare gli avvisi mirati a individuare i dirigenti dei nuovi dipartimenti. Fermo restando che il nodo sulla regolarità della proroga andrà sciolto, possibilmente avvalendosi di valide professionalità.