La Regione Sicilia contraria alla Sugar e Plastic tax, impugna la legge di Bilancio 2020 dello Stato
La Regione Siciliana, contraria alla Sugar e Plastic tax, si schiera a fianco delle imprese ed impugna la legge di Bilancio 2020 dello Stato davanti alla Consulta.
A rendere pubblica la notizia del ricorso è Luca Busi – amministratore delegato Sibeg (azienda che imbottiglia Coca-Cola in Sicilia): la delibera dell’esecutivo regionale, che impugna la legge di Bilancio 2020 dello Stato davanti alla Consulta, contesta – come si legge nella nota della Regione Siciliana – quattro norme che “violano alcuni articoli della Costituzione e dello Statuto della Regione Siciliana” e sono fortemente penalizzanti per il territorio isolano.
«Da oltre due mesi, afferma Busi, il nostro allarme è rimbalzato dai media ai tavoli istituzionali, passando trasversalmente per tutto il mondo della politica ma ad ogni rassicurazione non è mai seguita alcuna azione concreta. Oggi invece la Regione, con lo slancio mostrato e con il ricorso contro una legge iniqua e minacciosa, ha manifestato vicinanza alle sue imprese e al mondo produttivo, marcando una linea dritta, precisa, che si muove in una sola direzione: supportare e salvaguardare la forza lavoro di una regione che grida da tempo “aiuto”, richiedendo attenzioni per la condizione in cui si trova. E che invece di essere sostenuta, viene continuamente affossata da uno Stato che dall’alto impone balzelli in maniera discriminatoria, minando equilibri già fragili».
«Saremo al fianco della Regione in ogni modo, mettendo sul tavolo analisi, numeri e dati sviluppati in queste settimane complicatissime, che ci hanno spinto inevitabilmente ad annunciare alcune scelte “forzate”, come la delocalizzazione e il depotenziamento del sito industriale catanese, con produzione e lavoratori a rischio. Per noi questa è una giornata storica, perché tocchiamo con mano la vicinanza delle istituzioni regionali; perché in questo scenario di preoccupazioni arrivano quelle certezze che ci spingono a ritrovare le forze. Adesso il futuro ci fa meno paura. Adesso attendiamo gli esiti di una vicenda che potrebbe davvero cambiare le sorti dell’economia siciliana».