UNICAL: il prof. Rubino eletto Capo del Dipartimento di Scienze giuridiche e aziendali
Grossa operazione antimafia in Calabria. Tantissimi arresti eccellenti (elenco nel testo) in tutt’Italia tra boss, imprenditori e politici
Stamattina all’alba è scattata una grossa operazione antimafia nel Vibonese denominata “Rinascita Scott” condotta dai carabinieri del Ros di Catanzaro e del comando provinciale di Vibo Valentia che ha portato a far scattare una serie di arresti eccellenti anche in altre zone. Le manette sono, infatti, scattate anche in Lombardia, Piemonte, Veneto, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Sicilia, Puglia, Campania e Basilicata, ma anche all’estero in Germania, Svizzera e Bulgaria in esecuzione di un mandato di arresto europeo emesso dall’autorità giudiziaria di Catanzaro. Sono frutto di lunghe indagini. Gli indagati sono complessivamente 416 e 334 gli arrestati. Sono accusati a vario titolo di associazione mafiosa, omicidio, estorsione, usura, fittizia intestazione di beni, riciclaggio. Sono anche stati sequestrati beni per circa 15 milioni di euro.
Tra gli arrestati anche il noto avvocato penalista del foro di Catanzaro, ex deputato di Forza Italia, Giancarlo Pittelli e il Sindaco di Pizzo calabro Gianluca Callipo.
Tra i tanti arresti effettuati ci sono:
il boss di Limbadi Luigi Mancuso,
il comandante della Polizia municipale di Vibo Valentia Filippo Nesci,
Pasquale Gallone di Nicotera,
Francesco Gallone, pure lui di Nicotera,
l’imprenditore nel settore della ristorazione Gianfranco Ferrante di Vibo Valentia,
l’imprenditore edile Antonio Prestia,
Domenico Anello di Curinga,
Agostino Redi di Limbadi,
Emanuele La Malfa di Nicotera,
Danilo Tripodi, impiegato del Tribunale di Vibo Valentia,
Lello Tomeo di Nicotera,
Salvatore Tulosai di Vibo Valentia,
Vincenzo Mantella di Vibo,
Leoluca Lo Bianco (detto “U Rozzu”),
Michelino Scordamaglia,
Salvatore Furlano,
Domenico (Mommo) Macrì,
Domenico e Giuseppe Camillò,
Carmelo D’Andrea (alias “Coscia Agnejiu),
Giovanni D’Andrea,
Antonio Lopez, tutti di Vibo Valentia,
Giovanni Giamborino di Piscopio,
Antonino e Michelangelo Barbieri di Pannaconi di Cessaniti,
il boss Antonio La Rosa di Tropea (alias “Ciondolino”),
Francesco La Rosa di Tropea (alias “U Bimbu”),
Antonio Scrugli, fruttivendolo di Vibo Valentia,
gli imprenditori Francesco e Carmelita Isolabella di Pizzo Calabro,
Daniele Pulitano di Pizzo,
Luigi Vitrò,
Caterina Pettinato,
Francesco e Gregorio Niglia di Briatico,
Antonio Ierullo,
Antonio Fuoco,
Michele Lo Bianco (cl. ’48), detto “U Ciucciu” di Vibo Valentia,
Domenico e Giuseppe Tomaino di Vibo Valentia,
Domenico Cugliari di Sant’Onofrio (detto “Micu i Mela”),
il figlio Giuseppe Cugliari di Sant’Onofrio,
Francesco Vonazzo,
Domenico Febbraro di Sant’Onofrio,
Bruno Barba di Vibo Valentia,
Franco Barba di Vibo Valentia,
Graziella Silipigni di Pizzinni di Filandari (moglie del defunto Roberto Soriano, scomparso per “lupara bianca”),
Rosetta Lopreiato di Pizzinni di Filandari (moglie del boss Leone Soriano),
Loris Palmisano di Vibo Valentia,
Giuseppe Palmisano di Vibo,
Francesco Pugliese (detto Willy) di Vibo,
Francesco Staropoli di Vibo Valentia,
Vincenzo Renda,
Antonio Pardea di Vibo,
Marco Ferarro,
Francesco Crudo,
Alex Prestanicola,
il boss di Zungri Giuseppe Accorinti ed i suoi fratelli Ambrogio e Pietro Accorinti,
Giovanni Franzè di Stefanaconi,
Rosario Romano di Briatico,
Agostino Papaianni di Coccorino di Joppolo,
Orsola Ventrice di Sant’onofrio (cognata di Domenico Cugliari).
Per Nicola Adamo, già vice presidente della Regione Calabria è scattato il divieto di dimora. È accusato di concorso esterno in associazione mafioso.
Tantissime sono anche le persone sottoposte gli arresti domiciliari. Tra questi Luigi Incarnato, socialista doc, sostenitire della candidatura del governatore Mario Oliverio ed ex commissario liquidatore di Sorical, l’azienda che gestisce l’erogazione dell’acqua in Calabria.