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La Regione Calabria paga affitti per conservare documenti di archivio in gran parte inservibili
Ancora non è stato risolto il problema degli archivi regionali e la Regione Calabria continua a pagare affitti per conservare carte, documenti e arredi che ormai sono in buona parte inservibili.
Sono passati, ormai, oltre tre anni da quando gli uffici della Regione si sono trasferiti alla Cittadella; nel corso del trasferimento era emerso subito il problema degli archivi, dal momento che, in sede di progettazione, non erano stati previsti spazi adeguati per conservare l’enorme massa di documenti che rappresentano la storia amministrativa di quasi cinquanta dell’ente regionale.
Non sapendo cosa fare, dal decimo piano della Cittadella avevano disposto che tutti i documenti venissero disseminati nei vari immobili regionali sparsi in Catanzaro e non solo. Così la ditta dei traslochi cominciò senza che nessuno effettuasse una ricognizione, a portare masse di carte a Settingiano, nei locali ex BIC, a San Pietro Lametino, nei locali del Centro agroalimentare, e pare anche a Cosenza e Reggio, insomma dove c’era posto.
Ovviamente carte e fascicoli vengono scaricati come capita, ammassati uno sull’altro, ignorando ogni regola che presidia la gestione e conservazione degli archivi. Nonostante ciò, i locali trovati non bastano; ci sono anche una massa di arredi vecchi che vanno collocati in attesa delle procedure di fuori uso. E allora si decide di prendere in affitto dei locali seminterrati in Via Molè a Catanzaro. Si fa un contratto di locazione temporanea e anche questi locali vengono riempiti come capita, ammassando carte, arredi, vecchi computer, fotocopiatori e di tutto e di più.
Contemporaneamente la Giunta dispone di procedere all’avvio della ricognizione dei documenti di archivio e fare lo scarto di quelli non necessari, demandando al Segretario generale il coordinamento di tale attività; vengono nominate alcune commissioni di scarto, ma alla fine sono in pochi i settori che procedono a tale adempimento. Il Dipartimento competente per la Organizzazione ha inviato circolari per sollecitare gli adempimenti, ma nulla di fatto. Pertanto, dopo vari solleciti rimasti senza riscontro, il Segretario generale nomina una super commissione demandando le attività ai dirigenti generali.
Ma anche tale Commissione pare non abbia fatto nulla, dal momento che carte, arredi e apparecchiature varie giacciono dove erano stati collocati e, soprattutto, si rovinano sempre più in quanto non solo sono stati ammassati uno sull’altro, ma i locali sono umidi, con finestre rotte da cui entra vento, acqua, topi con le ovvie conseguenze. Peraltro i locali sono privi di impianti antincendio.
E così da tre anni a questa parte, il contratto di locazione che doveva essere temporaneo, continua a produrre effetti e la Regione paga ogni anno alla Società proprietaria dei locali, ben 146.400,00 euro in due rate semestrali. L’ultimo decreto di liquidazione, per il periodo luglio-dicembre 2019, risale al 15 luglio, pubblicato sul Bollettino ufficiale del 1 agosto. Ma qualcuno in questi anni si è posto il problema di evitare questo spreco di risorse e di mettere mano a questa ormai in buona parte inservibile massa di carte e di mobili e apparecchiature varie?
Tra l’altro, ogni qualvolta serve un documento qualche malcapitato dipendente è costretto, chiudendosi naso e bocca, ad andare in questi locali e tentare di trovare qualcosa. Ma spesso è una impresa ardua e non tutti sono disponibili a farlo.
Insomma l’incuria e l’indolenza sembra che regni sovrana e, se così è, si butta denaro pubblico che potrebbe essere utilizzato per più utili finalità. Senza dimenticare che gli archivi pubblici sono soggetti a rigorosa tutela e la normativa specifica impone regole ben precise per la conservazione con elevate sanzioni in caso di violazione. Ma evidentemente a nessuno interessa!!