UNICAL: il prof. Rubino eletto Capo del Dipartimento di Scienze giuridiche e aziendali
Ancora nel limbo la posizione dei tirocinanti MIBAC e Miur che lavorano in Calabria
Ancora in sospeso la posizione dei tirocinanti del Ministero per i beni
e le attività culturali che lavorano negli Uffici ministeriali decentrati della
Calabria. Nessuna notizia è loro pervenuta in merito alla prosecuzione delle
loro attività e, ancora una volta sono costretti a lamentare il silenzio
assoluto delle istituzioni e, in particolare, della Regione Calabria. Si tratta
di 330 persone tra disoccupati di lungo corso e percettori in mobilità,
impiegati nelle sedi ministeriali ubicate su tutto il territorio calabro tra
archivi di stato, soprintendenze, musei e biblioteche che hanno preso servizio
nelle strutture a marzo 2018 per un percorso formativo della durata di dodici
mesi. Contribuiscono a garantire l’apertura ed il funzionamento di musei,
parchi archeologici, biblioteche, gallerie, palazzi e soprintendenze. Sono mesi che si parla della
questione che vede protagonisti i tirocinanti calabresi.
Uomini e donne, precari impiegati per colmare l’incessante carenza di personale
e che prestano servizio con la corresponsione di un contributo di € 500 per
garantire un’esistenza dignitosa.
Peranto, per tirocini Mibact, chiedono notizie concrete sull’avvio entro Settembre del percorso di perfezionamento come concordato con le Organizzazioni Sindacali nei tavoli tecnici delle scorse settimane.
Per i tirocini Miur, chiedono notizie concrete sul bando di perfezionamento, se ne parlava per la fine del mese
di luglio (2019) ma ad oggii non c’è alcun sviluppo sulla questione.
Non cè dubbio, come evidenziato dai precari in un loro comunicato, che “E’ importante che la dignità di queste persone non sia lesa ma sostenuta da iniziative valide in termini di prospettive di lavoro future; per loro stessi e per i loro figli”.
Si spera che, una volta per tutte, finalmente le istituzioni preposte vogliano dare, quanto meno una risposta, ai tanti appelli lanciati da queste persone che hanno certamente il diritto di sapere quanto meno quale sarà il loro destino.