UNICAL: il prof. Rubino eletto Capo del Dipartimento di Scienze giuridiche e aziendali
L’attentato alla pizzeria “Sorbillo”: è ora di dire basta!
Gino Sorbillo è quello che, comunemente, viene definito un ” napoletano verace”, cresciuto respirando sin dalla nascita il profumo della farina, della mozzarella , del pomodoro, magici ingredienti del cibo più famoso ed amato al mondo. Uno che sin da bambino ha guardato lavorare i suoi familiari che per anni hanno sfornato migliaia di pizze , cercando di rubare ogni segreto, ogni movimento delle mani , perchè fare la pizza, quella buona, è un’arte che richiede tanta gavetta , sacfrificio ed amore per la professione. Gino ha vissuto questa realtà perchè è nel DNA della famiglia Sorbillo offrire pizze al popolo napoletano, era un predestinato che, ad un certo momento della sua giovane vita, ha deciso di mettersi in gioco. Non si pensi che tutto ciò che ha costruito, in tanti anni, sia il frutto di una combinazione di eventi fortunati o del caso, perche Gino ha iniziato, come si dice , dal basso: anni ed anni ad impastare, con le proprie mani, pizze giorno e notte, è stato un ragazzo che si è sudato quello che in modo superficiale oggi qualcuno osa definire “fortuna”, uno che ha saputo fondere con sapienza l’arte di un mestiere antico con metodi imprenditoriali moderni , partendo dal cuore di Napoli, via dei Tribunali, per riuscire ad imporsi prima a livello cittadino e poi anche a livello nazionale ed internazionale, qualità che gente che non conosce la differenza tra sudare disteso su un lettino di una spiaggia o sudare lavorando sodo per ore, anche d’estate, accanto ad un forno a 450 gradi fatica a comprendere. A certa gente poco importa quanta fatica, quanti rischi e quanti sacrifici ci siano dietro quel risultato, ciò che conta è che devi pagare dazio per esserti realizzato professionalmente. Poco importa se Gino Sorbillo abbia , per anni, contribuito a ripulire la faccia sporca di Napoli, mostrando il lato pulito, positivo, nuovo di una città che vuole risorgere, che abbia contribuito a trascinare centinaia di migliaia di turisti nel cuore antico di Napoli, portando benessere non solo per se stesso ma anche per tanti altri. Poco importa che sia diventato ambasciatore di una nuova Napoli , capitale di cultura e turismo . Gino come tanti altri imprenditori che ce l’hanno fatta, rappresentano il simbolo di una città che, finalmente, produce ricchezza, una torta troppo succulenta per non destare gli appettiti della malavita. L’attentato di stanotte alla pizzeria di Gino Sorbillo, ultimo di una serie che sta colpendo tanti altri operatori onesti, ripropone, quindi, il solito braccio di ferro che caratterizza questa città, quello tra il bene e il male, tra chi ama e chi odia Napoli, quello tra chi cerca di risollevare le sorti di un popolo da troppo tempo ai margini del paese e chi vuole che i napoletani rimangano invischiati nella melma perchè solo la povertà , il bisogno obbliga a bussare alla porta della malavita. Ed è per questo che, ora più che mai, Gino Sorbillo non va lasciato solo così come quanti, come lui, hanno subito la stessa sorte, è il momento che il popolo, la gente comune dia la risposta giusta e definitiva di una Napoli che non ci sta più a subire la violenza di chi odia questa città.