UNICAL: il prof. Rubino eletto Capo del Dipartimento di Scienze giuridiche e aziendali
Calabria: Diga del Melito, la grande opera incompiuta della regione, interrogazione dell’On.le Wanda Ferro
Torna alla ribalta, con una interrogazione parlamentare dell’On. Wanda Ferro, l’annosa questione della realizzazione della Diga sul fiume Melito, la grande opera incompiuta della Regione Calabria.
Si tratta di un enorme progetto, che dovrebbe dar vita ad un invaso capace di fornire acqua potabile a mezzo milione di cittadini calabresi, produrre energia elettrica e costituire una meta turistica, come succede per altri analoghi invasi artificiali in Calabria. E’ una lunga e annosa vicenda che dura da oltre mezzo secolo: il progetto fu finanziato circa trenta anni fa con oltre cinquecento miliardi di vecchie lire. Sembrava un’opera prossima alla realizzazione, tant’è che erano state addirittura stampate le cartine geografiche della Calabria con già disegnato il Lago Azzurro, che sarebbe stato creato in seguito alla costruzione della Diga.
Al contrario sono passati oltre trenta anni, tra rescissioni contrattuali, fermi tecnico-amministrativi e un arbitrato, è stato speso denaro pubblico ( circa 90 milioni) per iniziare i lavori, realizzandone solo il 10% ( sostanzialmente nulla); cittadini espropriati dalle proprie case (che dovevano ricadere nell’area dell’invaso) e che dopo 20 anni ancora continuano ad abitarle. Insomma, una eccellente incompiuta, sinonimo di malapolitica e gestione clientelare degli appalti.
Su questa vicenda è da tempo in lotta, contro il silenzio assordante delle istituzioni, sulla necessità di proseguire i lavori sulla diga, Grazioso Manno, presidente del Consorzio di Bonifica Ionio catanzarese, ente affidatario della esecuzione dell’opera, che con tenacia, caparbietà e grande passione, doti che da sempre lo contraddistinguono, sta conducendo azioni a vario livello nei confronti della Regione e del Ministero, coinvolgendo i sindaci, associazioni di categoria, sindacati, per sbloccare questa assurda e ignobile vicenda della mancata realizzazione di questa opera che oltre a dare acqua a tanti comuni, rivaluterebbe le aree interessate, dando lavoro per diversi anni a circa mille persone.
Ora, molto opportunamente, interviene l’altrettanto tenace e determinata, On. Wanda Ferro,vice capogruppo di Fratelli di’Italia alla Camera, presentando una interrogazione al Ministro delle Infrastrutture Toninelli per sollecitare il governo nazionale ad individuare le risorse necessarie e a procedere ai lavori di completamento della diga del Melito.
«Il completamento dell’opera – ha rimarcato l’on. Ferro – rappresenta una grande opportunità per la Calabria, concretizzandosi in opere di adduzione e derivazione dei fiumi, realizzazione di una centrale idroelettrica, opere di derivazione a valle per i fabbisogni potabili, irrigui ed industriali nonché un’enorme risorsa dal punto di vista della produzione di energia elettrica».
La Ferro ha ricordato che l’ultima legge di bilancio prevede l’adozione di un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con altri Ministeri, per la definizione del Piano nazionale di interventi nel settore idrico, articolato in due sezioni: sezione «acquedotti» e sezione «invasi»; ai fini della definizione della sezione «invasi» della proposta del Piano nazionale, il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti deve definire l’elenco degli interventi necessari e urgenti; per la definizione delle priorità da parte del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, nel febbraio scorso il Consorzio di Bonifica Ionio Catanzarese ha trasmesso la documentazione e i documenti necessari per l’inserimento della diga sul Melito nell’elenco degli invasi da inserire nel Piano Nazionale; nel corso della recente audizione presso la Commissione Ambiente della Camera dei Deputati sulle linee programmatiche del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, il Ministro Toninelli ha dichiarato, in merito al Piano “invasi”, che «ad oggi le proposte pervenute dal territorio ammontano a oltre 3 miliardi. Si tratta, salvo alcuni casi, di interventi di piccola rilevanza, in termini di fabbisogno finanziario, ma con una forte ricaduta economica: sono in grado di creare forte consenso locale, in quanto forniscono l’acqua alle città e all’agricoltura; non hanno impatto ambientale, ma, semmai, sono diretti alla conservazione della risorsa naturale; in alcuni casi, servono a mitigare il rischio alluvioni; hanno un iter procedurale molto contenuto rispetto ad altre opere pubbliche; soprattutto, possono essere cantierabili in poco tempo e realizzabili, per l’importo contenuto, dalle imprese locali. Interventi, quindi, che presentano le caratteristiche proprie dell’ottica dell’indirizzo politico del Ministero».
Per questi motivi l’on. Wanda Ferro ha chiesto al Ministro di sapere: se la diga del Melito rientri nel Piano nazionale di interventi nel settore idrico; quali siano gli intendimenti del Ministro in merito al completamento dei lavori; quali siano le risorse finanziarie destinate per il completamento della diga del Melito.
Insomma un’interrogazione molto opportuna che si spera dia i risultati voluti, dal momento, peraltro, che l’opera ha tutti i requisiti per essere finanziata e, finalmente, realizzata.
L. B.