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Blitz contro la ‘ndrangheta: 27 arresti e sequestri in Toscana e Calabria
Duro colpo alla ‘ndrangheta: la Dda di Reggio Calabria ha emesso 27 provvedimenti di fermo eseguiti dal Comando provinciale della Guardia di finanza e da personale della Dia. Sono stati anche disposti sequestri di imprese, beni immobili e disponibilità finanziarie per un valore complessivo di 100 milioni di euro.
Le persone destinatarie del provvedimento di fermo emesso dalla Dda di Reggio Calabria sono ritenute responsabili, a vario titolo, dei reati di associazione mafiosa, riciclaggio, autoriciclaggio, reimpiego di denaro, beni e utilità di provenienza illecita, usura, esercizio abusivo dell’attività finanziaria, trasferimento fraudolento di valori, frode fiscale, associazione per delinquere finalizzata all’emissione di false fatturazioni, reati fallimentari ed altro.
La base del sodalizio criminale era nel Comune di Bianco (RC), ma, per anni, è stata interessata tutta la provincia di Reggio, fin oltre la Calabria e all’estero. L’operazione, denominata “Martingala”, ha permesso di stroncare un sistema criminale del quale facevano parte un gran numero di “clienti imprenditori” espressione, diretta o indiretta, delle cosche operanti sul territorio dei tre mandamenti della provincia reggina, capoluogo, tirrenico e jonico, realizzando il cosiddetto “sistema Scimone”, dal nome dell’imprenditore Antonio Scimone, imprenditore ritenuto il principale artefice di questo meccanismo, titolare di diverse aziende che avrebbe messo a disposizione dei clan della zona come base logistica e di riciclaggio.
Contemporaneamente, la Direzione distrettuale antimafia di Firenze, ha disposto ulteriori provvedimenti restrittivi e di sequestro. Nei provvedimenti restrittivi che sono stati emessi dalla Dda di Firenze si contestano ai destinatari il riciclaggio ed il reimpiego nel tessuto economico toscano dei proventi illeciti conseguiti dall’organizzazione criminale.