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L’America, le sparatorie nelle scuole e la pericolosa assuefazione alle stragi
Gli Stati Uniti sembrano, ormai, essersi assuefatti alle sparatorie nelle scuole. La notizia dello studente che martedì ha aperto il fuoco, all’inizio delle lezioni, nella sua scuola superiore nel Kentucky, uccidendo due adolescenti, una ragazza e un ragazzo, 15 anni come lui , non riesce nemmeno a conquistare le prime pagine dei giornali. Il presidente Donald Trump non ne ha nemmeno parlato. Impressionanti i numeri di questo tragico fenomeno targato USA: solo nel 2018, siamo appena al 25 gennaio, sul territorio statunitense si contano già 11 sparatorie nelle scuole! Ma non finiscono qui i dati incredibili: da gennaio 2013, ci sono state almeno 283 sparatorie in tutto il paese, il che equivale a una sparatoria a settimana in una scuola. Numeri che parlano da soli e che in qualunque parte del mondo farebbero riflettere tranne che negli Stati Uniti. Di limitare l’uso delle armi non se ne parla nemmeno. C’è chi , addirittura, ha cercato una soluzione al problema proponendo di armare gli insegnanti. Nel frattempo, in molte scuole, sono aumentate le procedure di avvertimento e le esercitazioni di addestramento per insegnare ai bambini come reagire di fronte ad un individuo che, sparando ciecamente, cerca di fare il massimo delle vittime. Ci si chiede cosa debba succedere ancora per smuovere le coscienze degli americani e con quale animo i genitori continuino a mandare i propri figli nelle scuole.
D.G.