UNICAL: il prof. Rubino eletto Capo del Dipartimento di Scienze giuridiche e aziendali
Referendum Catalogna: pagina nera per la Spagna e l’Europa
Si è concluso con un bilancio tragico il giorno della chiamata alle urne in Catalogna: secondo le fonti bel 844 persone sono rimaste ferite, due dei quali gravi , a seguito dell’intervento delle forze di sicurezza mandate da Madrid per impedire che la gente andasse a votare. Nonostante gli scontri secondo il governo della Generalitat, il referendum ha mobilitato più di 3 milioni di persone, sono state contate 2.262.424 schede elettorali, dove il sì per l’indipendenza della Catalogna ha raggiunto il 90% dei voti contro il 7,8% dei voti contro. Chiaramente contrapposte le dichiarazioni politiche del dopo voto : se da un lato il Presidente della Generalitat, Carles Puigdemont grida ad alta voce che “i Catalani con questo voto si sono guadagnati l’indipendenza”, dall’altro il capo dell’esecutivo Mariano Rajoy nega che ci sia stato alcun referendum ribadendo che la maggioranza catalana non ha partecipato alla sceneggiata affermando, inoltre, che gli unici colpevoli di ciò che è accaduto sono coloro che “hanno promosso la rottura della legalità e della convivenza”. Di certo il 1° ottobre resterà , per sempre, una pagina nera per la Spagna: le scene di guerriglia tra polizia e manifestanti, le donne trascinate via per i capelli, le manganellate in testa a ragazzi, donne ed anziani disarmati resteranno impresse nella mente di tutti, la scelta del Governo di Madrid, incapace di trovare una soluzione negoziale al problema, di “imporre la democrazia” con la forza ed impedire muscolarmente alla gente di esprimere la propria volontà in modo libero, rappresenta per tutti una sconfitta a prescindere. Per finire, amarum in fundo, va rimarcato il silenzio colpevole di un Europa , rimasta a guardare in modo distratto lo spettacolo tragico che va in onda da mesi in uno dei suoi più importanti stati membri, anzi, girando vigliaccamente lo sguardo altrove, incapace di farsi carico di un problema che non riguarda la sola Spagna ma la comunità europea intera e di porsi ,quindi, come autorevole mediatrice. Al termine di una folle giornata che conta quasi un migliaio di feriti e dove, per miracolo , non c’è scappato il morto, si spera che la politica faccia un esame di coscienza, si renda conto di quanto sia vicino il baratro e trovi , al più presto, una soluzione pacifica al problema.